Ma cos’è il catasto regionale degli impianti termici?
Si, è esattamente un catasto a tutti gli effetti degli impianti termici attivi sul territorio. Il catasto regionale principalmente serve per: garantire la corretta manutenzione degli impianti in modo tale da verificare che questi siano sicuri, controllarne l’efficienza energetica in modo da verificarne l’impatto ambientale e anche per aumentare la conoscenza degli impianti stessi sia da parte dei proprietari, sia dai professionisti del settore.
Tutti gli impianti termici vanno accatastati?
Diciamo che principalmente si accatastano:
- Gli impianti di climatizzazione estiva o invernale
- Gli impianti di riscaldamento
- Gli impianti destinati alla sola produzione centralizzata di acqua calda
Ogni regione ha il suo catasto, e quelle che ancora non lo hanno si stanno attrezzando per avere il loro.
Un piccolo cenno di storia sui catasti regionali?
Le prime regioni ad averlo attivato sono state tra il 2012 e il 2013 il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, la Sicilia e la Liguria. A seguire tra il 2016 e il 2018 si aggiunsero: la Valle d’Aosta, la Calabria, l’Umbria, l’Emilia Romagna, il Lazio, la Toscana e l’Abruzzo. Nelle regioni restanti, o sono state emesse delle linee guida per creare un futuro catasto, oppure, come in Friuli Venezia Giulia e Trentino Altro Adige sono stati attivati dei servizi di rilevazione a livello provinciale. Nelle Marche invece il catasto informatico è parzialmente attivo.
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